Musica per la Pace: Un Viaggio Musicale Attraverso il Mediterraneo
Con una sala gremita e una palpabile emozione nell’aria, il 28 novembre 2024, il No Border Fest XIV ha inaugurato la sua edizione con “Musica per la Pace” una esperienza musicale che ha unito culture, epoche e tradizioni diverse.
Introduzione e Brano Medievale Cristiano (0:00 – 5:50)
La prima parte della trascrizione introduce un brano medievale cristiano risalente al XIII secolo, dedicato alla figura della Madonna. Tuttavia, il testo celebra in generale la figura femminile, descrivendola come una “rosa tra le rose” e un “fiore tra i fiori”. Viene esaltata la bellezza, la dolcezza e la misericordia della donna, descritta come una “signora che cura il dolore e la fame”. L’oratore esprime un forte desiderio personale di essere stato un trovatore al servizio di questa signora, rievocando il tema dell’amore cortese tipico della poesia medievale.
Canto Ebraico Spagnolo (5:51 – 10:10)
Il secondo brano, di origine ebraica sefardita, è ambientato nel contesto storico della Spagna del XV secolo, poco prima della cacciata degli ebrei nel 1492. Il tema centrale è quello della rosa che fiorisce a maggio, simbolo di amore e sofferenza. Attraverso immagini poetiche, il brano racconta l’anima dell’amante che si oscura e soffre d’amore, tra sospiri e passioni che crescono fino a diventare insopportabili. L’uso della metafora della colomba richiama il desiderio di vicinanza con l’amato, che appare come unica salvezza dalla sofferenza.
Canto Arabo: Omaggio alla Cultura Mediterranea (10:11 – 13:20)
Il terzo brano è un canto arabo molto famoso nei paesi mediterranei, intitolato “Fogelnacal” (sebbene l’oratore ammetta di avere difficoltà nella pronuncia). La canzone parla di amore e tormento, con versi che evocano immagini di bellezza e desiderio. La guancia dell’amato viene paragonata alla luna che brilla, mentre gli occhi dolci imprigionano il narratore in una sofferenza romantica. Questo brano viene presentato come un omaggio alle culture mediterranee, evidenziando il rispetto per lingue e tradizioni diverse.
Musica a cura di Giannicola Belcastro alla chitarra, Giancarlo Federico e Gianfranco Magni al flauto e Sergio Iannelli alla darabukka